Dedalus
- 09/12/2020 00:09:00
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A volte mi piace pensare che "La poesia è legata all’inconscio e l‘inconscio è il luogo della poesia” come ha già detto qualcuno prima di me, ed io ho voluto riprendere questo detto proprio perchè leggendo e rileggendo i versi di questa lirica mi è venuto spontaneo pensare a quanto ciò corrisponda al vero. In quel contar le mattonelle e riflettere sulla propria vita fatta di privazioni e di assenze è presente tutto il dramma di un vissuto, un vissuto ripreso e di nuovo lasciato, forse per "pigrizia o scarsa perseveranza" . Quante fratture da ricomporre con rammendi o altro, in cerca di una propria unità intima. E poi tutto si acquieta nella chiusa in una rinuncia a perseverare nella ricerca ripensando a tutte le "volte che ancora piango/perché gioire sarebbe inutil fasto".
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